L’appartamento nasce dalla fusione di due unità immobiliari adiacenti nel quartiere Trieste a Roma. L’ingresso è rivestito con una carta da parati a fasce verticali bianche e nere, le porte e il battiscopa sono grigio scuro. Anche i soffitti, incorniciati da modanature in gesso, sono stati dipinti con una tonalità grigio scuro, la stessa utilizzata per la libreria che incornicia il varco di accesso alla zona pranzo. Quest’ultima è rivestita con una carta da parati decisa, a rombi irregolari con i toni del verde smeraldo. Al centro, un grande lampadario Vibia riprende i grigi proposti nel salone. La distribuzione interna ha mirato ad esaltare le peculiarità di entrambi gli immobili, rendendoli omogenei, ma allo stesso tempo indipendenti. L’anello di congiunzione fra i due è rappresentato dallo studio grigio, dal quale si accede al terrazzo. Proseguendo si assiste al cambio di pavimentazione, non più doghe, ma legno posato a spina, dal gusto più classico che si esalta soprattutto nello studio dove sono stati scelti i toni del rosso, che valorizzano la grande, originale, libreria in legno. Anche nella zona letto prevalgono colori decisi, come l’azzurro che ritorna nella carta ironica scelta di Wall&decò.